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Nel terzo e ultimo panel dell’evento Forbes Sport & Innovation, si è acceso il dibattito su uno dei progetti più strategici per il futuro dello sport in Italia: le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Un’occasione unica per ripensare il rapporto tra sport, territorio, giovani, economia e legacy. Il panel è stato introdotto da Daniel Settembre, giornalista di Forbes, che ha poi passato il testimone alla moderazione di Marco Bellinazzo, editorialista de Il Sole 24 Ore.
Daniel Settembre: lo sport è un investimento per il futuro del Paese
Aprendo il panel, Daniel Settembre ha inquadrato il tema al centro dell’incontro: “Le Olimpiadi non sono solo un evento: sono un grande progetto Paese. Milano-Cortina 2026 ha tutte le carte per diventare un laboratorio di innovazione, di visione e di impatto culturale e sociale.”
“Lo sport ha il potere di riscrivere il presente e progettare il futuro, soprattutto quando dialoga con le istituzioni, le imprese e i territori. Non possiamo permetterci di trattare Milano-Cortina come una semplice manifestazione sportiva. È un’occasione per attivare capitale umano, rigenerare luoghi e restituire centralità al sistema Italia.”
Federica Picchi (Regione Lombardia): sport, giovani e nuove infrastrutture
Federica Picchi ha spiegato come Regione Lombardia stia lavorando per rendere le Olimpiadi non solo un evento di vertice, ma anche un’opportunità concreta di crescita per le nuove generazioni. “Il mondo giovanile è attento, interessato, e i numeri delle candidature volontarie lo confermano: abbiamo già avuto il doppio delle richieste rispetto ai posti disponibili.”
L’impegno della Regione si articola su più livelli: “Stiamo collaborando con università, ITS, scuole secondarie. Milano-Cortina sarà anche un’occasione per rivedere il modello educativo e professionale legato allo sport.” Ha inoltre annunciato “il bando più grande di sempre sugli impianti sportivi” e l’impegno concreto per rendere la Lombardia una regione pilota in tema di accessibilità. “Dobbiamo partire da ora per rendere lo sport un diritto di tutti, anche e soprattutto dopo il 2026.”
Andrea Monti (Fondazione Milano Cortina 2026): un progetto condiviso, non calato dall’alto
Andrea Monti ha posto l’attenzione sulla regia collettiva dell’evento, che coinvolge più territori e istituzioni: “Milano-Cortina non è un evento di una città, ma di un intero Paese. È una sfida di governance e comunicazione.”
Ha spiegato che l’approccio seguito dalla Fondazione è quello del modello policentrico, che valorizza le vocazioni dei territori: “Le Olimpiadi devono essere un evento vissuto da tutta l’Italia. Anche il Giro della Torcia Olimpica sarà costruito in modo da unire simbolicamente tutte le regioni.”
Il focus è anche sulla sostenibilità, con un nuovo modello di business: “L’evento punta a lasciare un’impronta positiva e misurabile. Vogliamo costruire un ecosistema dove ogni stakeholder contribuisca alla legacy.”
Emilio Pozzi (On Location): sport, turismo e hospitality integrata
Emilio Pozzi, in rappresentanza di On Location – global partner per l’hospitality ufficiale dell’evento – ha raccontato come stia cambiando l’approccio del pubblico internazionale ai grandi eventi. “Non si compra più solo un biglietto: si cerca un’esperienza che unisca sport, territorio, cultura, lifestyle.”
Pozzi ha sottolineato che Milano-Cortina 2026 sarà un’occasione straordinaria per rafforzare il brand Italia: “Stiamo ricevendo richieste da tutto il mondo, non solo dagli appassionati di sport. Ci chiedono pacchetti che includano anche l’enogastronomia, le Dolomiti, le città d’arte. È un’occasione da non perdere.”
E ha raccontato un aneddoto significativo: “A Cortina ho incontrato turisti giapponesi e cinesi che mi hanno detto: ‘Siamo qui perché sappiamo che arriveranno le Olimpiadi’. L’effetto traino è già cominciato.”
Marco Bellinazzo: oltre i numeri, serve una visione
Il giornalista Marco Bellinazzo ha sottolineato come il vero valore delle Olimpiadi si misuri nel tempo, non soltanto nei conti finali: “Le Olimpiadi non vanno misurate solo con il bilancio tra spese e incassi. Se organizzate bene, possono generare ritorni anche cinque volte superiori agli investimenti.”
Bellinazzo ha insistito sul concetto di eredità: “Serve un modello che sappia generare impatto duraturo, sia materiale che immateriale. L’infrastruttura conta, ma anche il messaggio, il racconto, la coesione territoriale.”
Infine, ha lanciato una provocazione utile: “Abbiamo bisogno di una nuova cultura sportiva, che vada oltre i grandi eventi e sappia valorizzare lo sport come leva di innovazione sociale e competitività economica.”