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Trump vieta i viaggi da 12 paesi: ecco cosa sappiamo

Il provvedimento del presidente statunitense riguarda principalmente stati dell'Africa e del Medio Oriente.
Trump vieta i viaggi da 12 paesi: ecco cosa sappiamo
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Il presidente Donald Trump ha emanato un divieto di viaggio che impedisce alle persone provenienti da 12 Paesi — principalmente del Medio Oriente e dell’Africa — di entrare negli Stati Uniti, sostenendo motivi di sicurezza nazionale e ordine pubblico.

Fatti principali

  • La proclamazione di Trump vieta completamente i viaggi da Afghanistan, Birmania (Myanmar), Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen.
  • Restrizioni parziali ai viaggi sono state inoltre imposte a Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela.
  • Secondo la proclamazione, le restrizioni si applicano sia all’ingresso negli Stati Uniti per motivi di immigrazione sia per motivi temporanei (non immigranti).
  • Trump ha dichiarato di aver incaricato i membri del suo Gabinetto di identificare i Paesi con procedure di controllo e verifica dei viaggiatori considerate “carenti”, tali da giustificare “una sospensione totale o parziale dell’ammissione di cittadini di quei Paesi”.
  • La proclamazione cita i tassi di permanenza oltre il termine dei visti per la maggior parte dei Paesi coinvolti e richiama preoccupazioni legate al terrorismo per quanto riguarda Iran, Afghanistan, Libia, Somalia, Cuba e altri.
  • Il Gabinetto di Trump sarà incaricato di inviare rapporti entro 90 giorni dalla data della proclamazione, e successivamente ogni 180 giorni, per raccomandare se le sospensioni o limitazioni debbano essere “mantenute, terminate, modificate o ampliate”.

Ci sono esenzioni speciali al divieto di viaggio?

L’ordine del presidente prevede una serie di eccezioni al divieto di viaggio, tra cui: residenti permanenti legali negli USA, cittadini con doppia nazionalità provenienti da uno dei Paesi vietati ma in viaggio con il passaporto di un Paese non soggetto al divieto, diplomatici, atleti che partecipano a grandi eventi sportivi, persone adottate e individui con visti per familiari stretti con prove convincenti (come test del DNA). Sono esentati anche i titolari del Visto Speciale per Immigrati afghani (SIV), rilasciato a cittadini afghani che hanno collaborato con il governo statunitense, e coloro che provengono da minoranze etniche o religiose perseguitate in Iran.

Come hanno reagito i rappresentanti dei Paesi colpiti dal divieto?

Il ministro dell’Interno venezuelano, Diosdado Cabello, ha messo in guardia i cittadini del suo Paese dal recarsi negli Stati Uniti, affermando: “Essere negli Stati Uniti rappresenta un grande rischio per chiunque, non solo per i venezuelani”. Riferendosi al governo statunitense come fascista, Cabello ha dichiarato: “Perseguitano i nostri connazionali, la nostra gente, senza motivo”. Dahir Hassan Abdi, ambasciatore somalo negli Stati Uniti, ha adottato un tono più conciliatorio e ha detto al New York Times: “La Somalia tiene molto alla sua storica relazione con gli Stati Uniti ed è pronta a dialogare per affrontare le preoccupazioni sollevate”.

Cosa ha detto Trump sul divieto di viaggio?

In un video pubblicato su Truth Social, Trump ha affermato: “Non possiamo permettere una migrazione aperta da Paesi in cui non possiamo effettuare controlli e verifiche in modo sicuro e affidabile”. Nel video, il presidente ha citato l’attacco con un lanciafiamme avvenuto la settimana scorsa durante un evento per ostaggi israeliani a Boulder, compiuto da un immigrato egiziano, affermando che ciò “ha sottolineato i pericoli estremi che alcuni cittadini stranieri rappresentano per il nostro Paese”. Tuttavia, il divieto di viaggio di Trump non include l’Egitto.

Quando entrerà in vigore il divieto?

L’ordine entrerà in vigore alle ore 00:01 (Eastern Daylight Time) del 9 giugno. La proclamazione specifica: “Nessun visto per immigrati o non immigrati rilasciato prima della data di entrata in vigore sarà revocato” a causa di quest’ordine.

Critica principale

Shawn VanDiver, veterano della Marina statunitense e presidente del consiglio direttivo del gruppo #AfghanEvac, ha rilasciato una dichiarazione affermando che il divieto non riguarda la sicurezza nazionale, ma è piuttosto “teatro politico”. La dichiarazione aggiunge: “Includere l’Afghanistan — una nazione il cui popolo ha combattuto al fianco dei militari americani per 20 anni — è una vergogna morale. È uno schiaffo in faccia ai nostri alleati, ai nostri veterani e a tutti i valori che diciamo di difendere”.

#AfghanEvac è un’organizzazione no-profit che si occupa del reinsediamento e della ricollocazione di 195.000 afghani che hanno collaborato con gli Stati Uniti durante i vent’anni di occupazione del Paese. VanDiver ha riconosciuto che il percorso del Visto Speciale per Immigrati (SIV) è stato escluso dal divieto, ma ha osservato che “decine di migliaia di altre persone ora si vedono negato l’ingresso”, inclusi i familiari degli evacuati titolari di SIV.

Contesto

Trump aveva già istituito un divieto di viaggio simile durante il suo primo mandato nel 2017, vietando l’ingresso da Iran, Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen, in quello che venne poi definito il “Muslim Ban”. Il divieto fu contestato in tribunale, ma la Corte Suprema lo confermò, ed esso fu poi esteso a Corea del Nord, Venezuela e Ciad.

Il divieto di questa settimana è una delle molte politiche anti-immigrazione introdotte da Trump durante il suo secondo mandato. Quest’anno, l’amministrazione Trump ha tentato di impedire agli studenti internazionali di iscriversi all’Università di Harvard, ha intensificato i voli di deportazione di massa, dichiarato l’emergenza nazionale al confine sud e revocato migliaia di visti a studenti internazionali presenti negli USA.

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