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Ego Festival, Taranto diventa cultura enogastronomica

La quarta edizione di Ego Festival conferma Taranto capitale del movimento culturale che vede al centro le materie prime della Puglia
Ego Festival, Taranto diventa cultura enogastronomica
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articolo di Stefano Cocco

Taranto diventa il crocevia per lo sviluppo, l’incontro e nuove opportunità. Ego Festival è l’appuntamento che da quattro anni pone al centro dell’attenzione la cultura enogastronomica e la Puglia attraverso le sue eccellenze locali.

La capacità dell’evento è quella di comprenderne in sé il valore costituito dalle materie prime che, attraverso l’artigianato dei piccoli produttori, diventa sviluppo economico, lavoro, risorsa e turismo. Nonché, si pone esso stesso come atto del tramandare, confermando gesti e sapori di una nuova, ma antica tradizione.

Ego Festival e Dinner Incredible insieme

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credits Factory

Monica Caradonna, orgoglio salentino e stimata giornalista, nonché mente organizzatrice di Ego Festival ha fatto sì che Taranto potesse raccontarsi come un nuovo inizio e perno di una nuova fede: “La rigenerazione apre la porta a moltissime possibilità: è la promessa di rinascita e riscatto, è il rinnovamento di un ciclo vitale, è un circuito virtuoso che non distrugge ma ricrea”, afferma Caradonna.

La sostenibilità, quindi, come rigenerazione. Nella sua ultima edizione Ego Festival si conferma nella volontà di generare movimento culturale e dimostrando di esserne all’altezza, lo fa attraverso il dialogo tra popoli e cucine lontane e vicine. Il dialogo, dunque, è, alla tavola di Taranto, il vero protagonista: non è stato un caso che Dinner Incredible, quest’anno abbia sposato in pieno il progetto di Ego Festival.

Per la prima volta Dinner Incredible, infatti, è arrivata in Italia dopo la fortunata edizione a Bangkok: chef stellati da diverse parti del mondo hanno scoperto la bellezza dei prodotti locali pugliesi reinterpretandoli nei loro piatti in nuovi omaggi e nuovi stupori.

La valorizzazione delle materie prime locali

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Valorizzazione e tipicità diventano in questa edizione concreta speranza di un futuro possibile per la cucina e la cultura enogastronomica che guarda oltre i confini nazionali. Nelle eleganti sale del Relais Histò è partito il via dell’evento che ha visto sfilare il territorio salentino in una serie di cooking class: gli chef stranieri hanno dato la loro interpretazione delle materie prima pugliesi scoperte nel viaggio attraverso i quattro itinerari del gusto.

La contaminazione tra culture diverse, la scoperta di gusti e storie così distanti, hanno dato vita a uno storytelling nuovo e diverso della Puglia enogastronomica e dei suoi prodotti. Novità interessanti hanno riguardato l’attenzione volutamente accesa sulla cozza tarantina, da quest’anno presidio Slow Food. Cozza in the City, è stata la celebrazione della cozza nera: cuochi pugliesi si sono confrontati tra loro, studiando e creando dei piatti in cui la cozza è stata la protagonista assoluta.

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Questa edizione ha dato voce anche al progetto Radici Virtuose, il programma di promozione finanziato dal Mipaaf, volto al rilancio dei prodotti e del paesaggio jonico salentino. Il progetto vede coinvolti il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, il Consorzio di Tutela dei Vini Doc Brindisi e Squinzano, il Consorzio del Salice Salentino Doc, il Consorzio dell’Olio di Puglia Igp e il DAJS, Distretto Agroalimentare di qualità Jonico Salentino.