L'ammontare delle operazioni, considerando anche quelle in syndication con i fondi di venture capital, è stato di 751 milioni di euro.
Nel 2024 i business angel italiani hanno investito in autonomia 74,5 milioni di euro in startup, con un incremento dell’89,5% rispetto al 2023. Le operazioni complessive sono state 106, a fronte delle 75 dell’anno precedente. Il totale degli investimenti, se si considerano anche quelli in syndication con i fondi di venture capital, è stato di 751 milioni: una cifra in aumento rispetto allo scorso anno (+11%), anche se lontana dal record del 2022 (1,6 miliardi)
Sono dati che emergono dalla Survey 2025 di Italian Business Angel Network (Iban), l’associazione italiana dei business angel. Paolo Anselmo, presidente di Iban, ha sottolineato anche come “il numero di realtà innovative supportate dai business angel italiani sia cresciuto rispetto al 2023 di oltre il 40%”. Quanto al 2025, Anselmo si è detto “fiducioso” per via di “segnali importanti come la conferma, grazie al Dl Centemero, delle agevolazioni fiscali e degli incentivi agli investimenti in startup e pmi innovative”.
Quanto investono i business angel
Il rapporto segnala che quasi la metà delle operazioni ha registrato un investimento superiore ai 200mila euro, una su tre è andata oltre i 500mila e il 15% è stata di grandi dimensioni (oltre i 2 milioni). Il 73% è avvenuto in syndication, cosa che conferma la tendenza dei business angel a unirsi in cordate per aumentare l’investimento complessivo, ridurre i costi individuali di transazione e contenere il rischio in caso di insuccesso. La media di business angel per operazione è scesa però a cinque, contro gli 11 del 2023.
In generale, il 79% dei business angel intende mantenere costante, nei prossimi anni, la quota di patrimonio destinata all’investimento in startup. Le società già in fase di startup vengono preferite agli investimenti seed (61% contro 39%).
Tra il 2020 e il 2024 i business angel italiani hanno investito circa 340 milioni nelle startup nazionali, con un incremento del 122% rispetto al quinquennio 2015-2019.
Chi sono i business angel italiani
I business angel italiani hanno per lo più tra i 45 e i 65 anni (58%), con un livello di istruzione alto o molto alto (quasi tutti hanno ottenuto una laurea magistrale, il 32% ha anche titoli superiori). L’85% è affiliato a Iban, a una rete territoriale o a un club d’investitori del Nord Italia e il 58% ha un passato in ruoli dirigenziali.
Il business angel medio ha a disposizione un patrimonio tra 500mila e 2 milioni di euro e più della metà investe meno del 10% in operazioni di angel investing, per un portfolio medio di sei investimenti. La quota di donne è del 16%.
I settori più gettonati
Il settore più gettonato tra i business angel, con il 38% degli investimenti, è quello Ict, in particolare negli ambiti dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme dati. Segue l’ambito energia e ambiente, che nel 2024 è salito in seconda posizione dopo avere mancato il podio nei cinque anni precedenti, con l’11%. In terza posizione i beni di consumo, con il 9%.
L’indagine ha evidenziato anche l’importanza che i fattori esg e di impact investing rivestono nelle decisioni dei business angel. Il 57% del campione applica criteri di valutazione esg e/o di impact investing nella valutazione delle opportunità, e per il 44% questi elementi sono determinanti al momento di decidere se procedere o meno.