All’ultimo round di Tuduu hanno partecipato più di 30 business angel e imprenditori, senza il coinvolgimento di fondi.
La startup italiana Tuduu ha raccolto più di 1 milione di euro, fondi che investirà per digitalizzare il settore agroalimentare. In particolare, l’azienda ha raccolto 700mila euro attraverso strumenti finanziari partecipativi e 350mila tramite finanziamento agevolato Smart&Start. All’ultimo round hanno partecipato più di 30 business angel e imprenditori dei settori startup, retail e healthcare, senza il coinvolgimento di fondi. Tra loro ci sono Giulio Xiloyannis (fondatore del team Zalora), Luca Foresti (fondatore di ReportAId ed ex ceo di Santagostino) e Nabil De Marco (ex general manager di Amazon Pay).
“Con questa raccolta rafforziamo la nostra missione di digitalizzare l’export agroalimentare italiano con strumenti scalabili e a misura di produttore”, ha detto Giuseppe Virzì, fondatore e amministratore delegato di Tuduu. “Siamo solo all’inizio di un percorso che porterà il cibo italiano sulle tavole e nei negozi di tutto il mondo grazie a una tecnologia tanto innovativa quanto accessibile e di facile adozione. Abbiamo già raggiunto e superato il primo obiettivo di 1 milione di euro, ma la nostra visione prevede una raccolta continuativa: uno strumento pensato per permettere a chiunque voglia supportare la nostra missione di investire e accompagnarci in un percorso di crescita costante e progressiva”.
Che cos’è Tuduu
Tuduu si propone come un ponte digitale tra le eccellenze italiane e un pubblico internazionale in cerca di prodotti del nostro Paese facilmente accessibili. Offre un servizio di traduzione automatica di catalogo, ricette e contenuti editoriali in 17 lingue, per digitalizzare e favorire il made in Italy su tutti i mercati, senza intermediari. Fondata nel 2022, con il suo marketplace integra b2b e b2c.
I fondi raccolti serviranno soprattutto a completare due progetti tecnologici. Il primo è lo sviluppo di un nuovo approccio di customer service basato sull’intelligenza artificiale, che dovrebbe accompagnare i consumatori nella scoperta e nella selezione dei prodotti, rendendo l’esperienza più intuitiva e personalizzata. Il secondo è un sistema automatizzato di doppiaggio dei video creati dai produttori, che permetterà di tradurre e distribuire i contenuti sulla piattaforma, sui social e su YouTube, migliorando anche la visibilità internazionale attraverso l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
La piattaforma, sviluppata completamente all’interno dell’azienda, si basa su tre algoritmi linguistico-nutrizionali proprietari, in grado di analizzare, tradurre e arricchire i cataloghi dei rivenditori italiani e personalizzare l’esperienza a seconda del profilo nutrizionale dell’utente.
Quanto vale l’agroalimentare italiano
Secondo i dati di The European House – Ambrosetti, l’agroalimentare italiano ha chiuso il 2024 con numeri record: 67,5 miliardi di euro di esportazioni (+5 miliardi rispetto al 2023). Il cosiddetto ‘italian sounding’ (i prodotti che non sono italiani, ma che usano nomi o simboli che richiamano il nostro Paese) è però salito a 120 miliardi, segno che c’è ancora un grande potenziale da sfruttare.
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