Fumo e illegalità, il mercato parallelo che brucia miliardi: lo studio di Logista
Il segmento più colpito dall’illegalità è quello delle sigarette elettroniche: il 29,7% del valore degli acquisti avviene tramite canali non ufficiali, contro il 3,1% del tabacco tradizionale
Scritto da:
Forbes.it
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Nel 2024 il mercato illegale dei prodotti da fumo e da inalazione in Italia ha raggiunto un valore stimato di 1,2 miliardi di euro, pari al 5% del mercato complessivo. È quanto emerge dalla seconda edizione dello studio Ipsos commissionato da Logista, leader europeo nella distribuzione ai punti vendita. Un fenomeno che sottrae al Paese 660 milioni di euro in mancate entrate erariali, 610 milioni in fatturato e oltre 5.600 posti di lavoro.
Il report, presentato a Roma con interventi di rappresentanti istituzionali tra cui Licia Ronzulli vicepresidente del Senato, Giorgio Mulé vicepresidente della Camera, Federico Freni, sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Marco Osnato, presidente Commissione Finanze della Camera, Giuseppe Mangialavori, presidente Commissione Bilancio della Camera, Aniello De Vita comandante del Gruppo Investigativo della Guardia di Finanza, Francesca Torricelli direttore Ufficio Disciplina Tabacchi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, delle associazioni di categoria, Mario Antonelli, presidente Federazione Italiana Tabaccai e Gianfranco Labib, presidente Assotabaccai e Federico Rella, vicepresidente di Logista Italia.
Il report
Lo studio fotografa un mercato da 23 miliardi di euro, con 12,4 milioni di fumatori e vapers. Le sigarette tradizionali restano il prodotto più diffuso ma le e-Cig e gli stick da inalazione contano circa tre milioni di consumatori.
Il segmento più colpito dall’illegalità è quello delle sigarette elettroniche: il 29,7% del valore degli acquisti avviene tramite canali non ufficiali, contro il 3,1% del tabacco tradizionale. Il danno erariale è di 200 milioni di euro per le e-Cig, ma è sul fronte del fatturato che l’impatto è più marcato: 485 milioni di euro persi per le e-Cig, contro 125 milioni per il tabacco tradizionale.
Il canale online è il principale veicolo dell’illegalità: il 62% del valore del mercato e-Cig online proviene da siti non autorizzati o social network. Gli acquirenti scelgono in base alla varietà dei prodotti (31%), alle recensioni (27%) e al paese d’origine del sito (24%), mentre solo il 27% verifica la presenza del logo ADM. Il recente divieto di vendita online, in vigore da gennaio 2025, non ha ancora prodotto effetti misurabili, ma sarà oggetto di analisi nella prossima edizione dello studio.
La sostenibilità
Oltre all’aspetto economico, il report tocca anche la sostenibilità. Il progetto Recycle-Cig di Logista, attivo in oltre 30mila tabaccherie, ha raggiunto una notorietà del 70% tra gli utenti dei prodotti di nuova generazione. L’iniziativa punta a ridurre la dispersione dei RAEE, promuovendo il corretto smaltimento delle e-Cig esauste presso i punti vendita aderenti. Infine, lo studio rileva che 1,4 milioni di italiani hanno consumato cannabis light nel 2024, per un mercato che supera i 2,2 miliardi di euro.
Federico Rella, vicepresidente di Logista Italia, ha dichiarato: “Questo studio, unico nel suo genere, ci consente di analizzare il fenomeno dell’illegalità per canale di vendita, offrendo uno strumento concreto per le istituzioni. I numeri sono allarmanti: 660 milioni di euro di mancate entrate e oltre 5.600 posti di lavoro persi. È fondamentale rafforzare i controlli, soprattutto online, e rivedere i limiti normativi che oggi rendono vulnerabile il mercato legale”.