Da non perdere | Design

La filosofia di Deanna Comellini, direttrice creativa e fondatrice di G.T.Design: "I nostri sono più che tappeti"

Per Deanna Comellini il tappeto riconnette con la natura e con noi stessi. "Primo elemento attorno a cui si costruisce l'atmosfera di casa.
La filosofia di Deanna Comellini, direttrice creativa e fondatrice di G.T.Design: "I nostri sono più che tappeti"
Forbes.it
Scritto da:
Forbes.it

Contenuto tratto dal numero di maggio 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

Tra tutti gli elementi decorativi, è il tappeto a ricordarci che siamo natura. Ne è convinta Deanna Comellini, designer, direttrice creativa e fondatrice dell’azienda G.T.Design, realtà pioniera del tappeto contemporaneo nata nel 1977. “È come se fosse l’area verde delle nostre case”, spiega, “il luogo dove giocano i bambini, dove sdraiarsi a leggere un libro o fare un picnic”.

Nello showroom La Cabina di via Cino del Duca, durante il Fuorisalone, G.T.Design ha presentato l’installazione Pure. Back to Natural Luxury, progetto espositivo che ha avuto come protagonista la nuova collezione di tappeti. Tappeti che nascono dalla sensibilità di Comellini, tra le donne più influenti del design nonché artista animata da una profonda connessione con tutto ciò che è sottile, invisibile eppure presente, materico. “I nostri sono più che tappeti: sono porzioni di terre, vicine e lontane. Sono esperienze sensoriali con le quali ritrovare l’ebbrezza del contatto, il sapore di essere un tutt’uno con la natura”, prosegue.

Un immaginario che si esprime nell’uso di materiali naturali – dalla lana alla juta, passando per la fibra di cocco, il lino, il bamboo e la seta – che hanno la funzione di riconnettere con l’energia della Terra, dunque con noi stessi. Come nel caso della collezione Luoghi, che unisce la matericità della lana alla poesia dei dipinti fatti a mano, oppure di Paglietta, che nasce dall’intreccio manuale della juta e di un filato performante ideato da G.T.Design. O ancora di Seta, che accosta filato serico e lana alternando effetti densi e ritmati. Novità di quest’anno sono poi le collezioni Sahil (in arabo, ‘costa’), composta da stuoie realizzate in 100% juta e tessute su antichi telai jacquard, Flat Out, dedicata all’outdoor, realizzata in Pet riciclato e riciclabile e intrecciata a mano, e la capsule Paglietta Cotta, che arricchisce Paglietta.

“Il tappeto è il suolo su cui siamo nati. Ci assomiglia. È il primo elemento attorno a cui si costruisce l’atmosfera intima e domestica. Di una casa rappresenta il profumo, le abitudini, le poetiche. Il tappeto è un simbolo arcaico che per G.T.Design diviene contemporaneo, quotidiano, il segno che materializza i confini dello spazio personale”.

Caratteristica di G.T.Design è quella di ricercare e sperimentare nuove modalità di progettazione e di lavorazione delle fibre per creare pavimentazioni tessili e tappeti su misura. La realizzazione ha un approccio sartoriale, l’artigianalità esalta l’imperfezione e la vitalità sensibile degli oggetti. “Del resto è proprio l’imperfezione quell’infallibile equilibrio su cui si fonda ogni cosa che è natura”, prosegue. Da qui nasce la filosofia dell’imperfect design, attorno a cui ruotano i progetti custom made di G.T.Design, tra cui ambienti residenziali, spazi commerciali, hotel e yacht esclusivi. “I nostri progetti rispecchiano le nostre curiosità, i nostri valori, il senso che vogliamo dare alla nostra vita. Per noi essere marchio non significa fare o produrre oggetti. Significa corrispondere un piccolo sogno, ogni volta dare forma a una nuova ricerca. Questo sguardo libero rispetto alle esigenze commerciali ha rappresentato un grande strumento di innovazione e studio”.

Un approccio evolutivo e sperimentale che nasce da un’idea precisa di cosa significhi davvero lusso: “Lusso per me non è l’opulenza, poiché quel tipo di lusso ci porta a essere sempre più distanti da noi stessi e dagli altri. Il vero lusso è qualcosa che ci fa sentire bene. E che cosa ci fa stare davvero bene? La natura. Per questo il lavoro sui filati naturali è così importante. Il lusso più grande è il gusto di ritrovare se stessi in un mondo alienato. È quello che provo a fare attraverso il tappeto”.

Pensato per essere vissuto, toccato, calpestato, il tappeto diventa così il luogo il cui scorre la vita, proprio come suggeriva il Manifesto del Tappeto Contemporaneo formulato da Comellini nel 2001. “L’idea del Manifesto nacque un giorno per caso, mentre ero in fila in tangenziale. Vidi un circo e mi balenò una visione. Pochi giorni dopo portai gli artisti circensi a fare uno shooting sui nostri tappeti. Tutto per dire: il tappeto è un luogo su cui avvengono tutte le cose più importanti della nostra quotidianità. Si può mangiare, si può dormire, si può pregare, si può riposare”. Un tappeto che, secondo G.T.Design, è vita.

Questo articolo è stato notarizzato in blockchain da Notarify.

QR Code certificazione Notarify

CERTIFIED BY NOTARIFY