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Dedapulse 2025: Tecnologia, intelligenza umana e impatto sociale, il confronto sul futuro del Business passa da qui

Passato, presente e futuro. Tre porte aperte che si guardano tra loro, in un confronto continuo sotto gli occhi della storia.  Tre porte che si affacciano contemporaneamente nel Castello di Cassano… Leggi tutto
Dedapulse 2025: Tecnologia, intelligenza umana e impatto sociale, il confronto sul futuro del Business passa da qui
Samuele Messa
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Samuele Messa

Passato, presente e futuro. Tre porte aperte che si guardano tra loro, in un confronto continuo sotto gli occhi della storia. 

Tre porte che si affacciano contemporaneamente nel Castello di Cassano d’Adda, alle porte di Milano, dove ha avuto luogo Dedapulse – Accelerate Your Business, il 5 giugno. 

Si tratta del primo evento esclusivo firmato Dedagroup (Deda), uno dei principali gruppi tecnologici in Italia e Business & Technology Accelerator di Aziende, Istituzioni Finanziarie e Servizi Pubblici, in cui oltre 400 tra imprenditori, manager, innovatori e accademici hanno condiviso una giornata di visione, confronto e ispirazione. 

E ispirazione è la parola giusta, come dimostra il primo confronto al centro della giornata. 

In un panel di eccellenza moderato da Mia Ceran, giornalista e presentatrice, abbiamo assistito al confronto tra Federico Faggin, scienziato, imprenditore, filosofo e “padre” del microchip, e Luciano Floridi, Professore e Founding Director del Digital Ethics Center della Yale University, in un dialogo a tre con Marco Podini, Presidente Esecutivo e CEO di Dedagroup, all’interno della tavola rotonda “L’equilibrio tra tecnologia, etica e il valore invisibile della spiritualità nella scienza e nell’innovazione tech”.

“L’intelligenza artificiale non è cosciente, non ha libero arbitrio. Se fa qualcosa di non etico, è perché qualcuno glielo ha detto. È per questo che il futuro è nelle nostre mani, nelle mani di chi la fa, di chi la usa e di come la usa.”

Una visione in cui se vogliamo che l’intelligenza artificiale funzioni per il bene comune “dobbiamo usarla con etica: l’etica nel nostro animo e nella nostra capacità di capire, nel nostro senso di volere il bene comune”, dove un ruolo fondamentale lo avrà la cooperazione creativa, in un futuro che non potrà esser migliore in caso di competizione distruttiva. 

Guarda l’intervista di Forbes Italia a Federico Faggin, condotta da Antonio Ravenna. 

Del resto, l’etica non poteva che essere anche al centro dell’intervento di Luciano Floridi, che sottolinea come la tecnologia non sia mai neutrale, semmai “riflette i valori di chi la progetta, la utilizza e la regola”, come emerso nel dialogo con Federico Faggin e Marco Podini

“Per questo è fondamentale costruire un’etica del digitale, non come limite all’innovazione, ma come suo fondamento. Solo così potremo realizzare un futuro digitale più giusto, inclusivo e rispettoso della dignità umana. L’Italia può essere protagonista di questa rivoluzione etica del digitale, coniugando la sua tradizione umanistica con l’eccellenza tecnologica e scientifica”.

Guarda l’intervista di Forbes Italia a Luciano Floridi, condotta da Antonio Ravenna. 

E in un mondo in continuo cambiamento, dove l’innovazione accelera senza sosta, Marco Podini, sottolinea quanto sia importante non solo chiedersi cosa sia possibile fare con la tecnologia, ma soprattutto cosa sia giusto fare. 

L’equilibrio tra tecnologia, etica e il valore invisibile della spiritualità nella scienza è il fondamento di un’innovazione autentica, che non si limita a risolvere problemi ma interroga il senso stesso del cambiamento. Con Dedapulse abbiamo scelto di prenderci il tempo per fermarci, pensare e ascoltare. Perché oggi, più che mai, tra l’altro, serve una cultura dell’AI che non sia inconsapevole, indistinta, automatica” sottolinea Marco Podini. “In Deda desideriamo promuovere un modello di AI spiegabile, accessibile, inclusiva e sempre centrata sull’essere umano. Vogliamo sostenere un modello in cui le persone restano protagoniste delle decisioni, e la tecnologia diventa alleata nella costruzione della migliore azione possibile. Non è un tema nuovo, ma è il momento storico giusto per riportarlo al centro. Perché solo se torniamo a riflettere su ciò che diamo per acquisito, possiamo affrontare con responsabilità ciò che ancora non conosciamo”.

Insomma, tecnologia sì, ma sempre con l’umano al centro. 

Guarda l’intervista di Forbes Italia a Marco Podini, condotta da Antonio Ravenna. 

Nel confronto con Marco Podini, Claudia Parzani, Presidente di Borsa Italiana, ha lanciato un appello deciso al sistema economico e imprenditoriale italiano: “È il momento di avere coraggio. La paura potrebbe paralizzare ogni iniziativa: quotarsi, fare un investimento, crescere. Credo che ci siano tanti grandi imprenditori che hanno visione e competenze, e che possono trovare il coraggio di fare quelle scelte che un giorno permetteranno loro di vincere in competitività”.

Tra gli interventi più visionari della giornata, poi, troviamo quello di Bianca Cefalo, CEO e Founder di Space DOTS, startup deep-tech che fornisce soluzioni integrate di hardware e software per l’intelligence ambientale orbitale.

Intervento impreziosito da un’anteprima assoluta: dal palco di Dedapulse, Bianca Cefalo ha annunciato il lancio del progetto che vedrà Space DOTS, prima azienda europea del settore, guidare una costellazione satellitare dedicata alla mappatura ambientale in orbita lunare. 

L’obiettivo? Raccogliere dati orbitali critici per l’utilizzo, l’esplorazione e l’abitabilità umana del sistema Cislunare, abilitando nuove forme di economia off-Earth e rafforzando la sovranità spaziale europea. Un traguardo simbolico per l’Italia, che si afferma protagonista della New Space Economy globale, portando know-how, visione e identità in una nuova fase dell’esplorazione umana.

“Dopo 15 anni trascorsi a costruire il mio percorso professionale all’estero, non potrei immaginare un palcoscenico più simbolico di Dedapulse per annunciare la partnership tra Space DOTS e General Electric Company: una alleanza strategica grazie alla quale creeremo le condizioni per vivere e prosperare attorno alla Luna, supportando la visione di GEC di costruire la prima città spaziale abitata oltre l’orbita terrestre” spiega Bianca Cefalo, la prima donna a guidare una missione commerciale nello spazio profondo “È la dimostrazione che l’Italia non è più solo spettatrice, ma protagonista anche in questo settore. Non stiamo esportando soltanto tecnologia: stiamo esportando visione, identità e il coraggio di guidare anche dove nessuno prima di noi ha osato.”

Guarda l’intervista di Forbes Italia a Bianca Cefalo, condotta da Antonio Ravenna. 

Dadapulse è stato il palcoscenico perfetto per confrontarsi su come la trasformazione tecnologica stia contribuendo al progresso del Paese e costituisca una leva strategica per accelerare business, crescita e sviluppo delle imprese. 

In questo contesto, ovviamente, non potevano mancare gli approfondimenti dedicati all’Intelligenza Artificiale. 

Nel secondo panel della giornata Marco Bellinzona CEO di Deda Ai, l’azienda del Gruppo che si occupa di Intelligenza Artificiale, Ernesto Damiani (Khalifa University) e Matteo Grassi Alessi (CIO di BNL – BNP Paribas), hanno messo in luce la necessità di una forte sinergia tra ricerca, impresa e tecnologia, la centralità della persona nei processi decisionali guidati dall’AI, e l’urgenza di investire oggi per uno sviluppo etico e sostenibile. 

 

Gianni Spada, CEO di Deda Bit, la società del Gruppo Deda che accompagna Banche, Assicurazioni e Aziende Large Corporate nel loro percorso di innovazione, ha sottolineato come l’adozione di piattaforme data-driven, basate su intelligenza artificiale e gestione documentale evoluta, stiano rafforzando la capacità operativa e predittiva di istituti finanziari e aziende. 

 

Il Made in Italy è stato al centro del dialogo tra Alessandro Varisco, CEO di Twinset e Luca Tonello, CEO di Deda Stealth, azienda che accompagna nella crescita i più grandi brand del fashion & luxury, in cui è emerso come dedizione alla qualità e all’identità di brand possano evolvere senza perdere autenticità, grazie a strumenti digitali capaci di valorizzare i dati, proteggere i margini e supportare decisioni coerenti e consapevoli.

 

È stata poi la volta di Giovanni Scardovi, CEO di Deda Digital, realtà specializzata nell’innovazione dei sistemi IT attraverso strategie digitali e user experience, e Cristina Manfredini, Direttrice di Fondazione ASPHI Onlus, che hanno messo in luce come l’accessibilità digitale, da semplice obbligo normativo, possa evolvere in motore di inclusione e acceleratore dell’evoluzione sostenibile del business.

 

Claudio Santiago Abad, CEO di Deda Tech, il managed cloud & security service provider del Gruppo, e Daniele Terzaghi, IT Manager di Bracchi SpA, hanno illustrato come la migrazione completa al cloud abbia permesso all’azienda di logistica di accelerare il proprio percorso di crescita e sviluppo ed evolvere verso un’infrastruttura IT più agile, scalabile e strategica. 

 

Infine, il valore dei dati pubblici e il loro utilizzo strategico per la competitività del Paese sono stati al centro del confronto tra Fabio Meloni, CEO di Deda Next, impegnata ad accompagnare la trasformazione digitale della PA e delle aziende di pubblico servizio, e Massimo Fedeli, Capo Dipartimento Sviluppo Metodi e Tecnologie per l’Informazione Statistica di ISTAT. L’intervento ha evidenziato il ruolo crescente che enti come ISTAT svolgono come abilitatori di valore, mettendo a disposizione dati affidabili, accessibili e interoperabili.

Insomma, attraverso le testimonianze di business manager, gli interventi di leader internazionali e gli approfondimenti sui settori di riferimento del Gruppo (Finance, Fashion, PA, Cloud, AI), Dedagroup ha confermato il proprio ruolo di motore di innovazione con sensibilità verso le necessità dei clienti, con un evento che rappresenta la sintesi del manifesto valoriale del Gruppo. 

Il futuro è ancora da scrivere, ma da qui, si vede benissimo.

Rivivi l’evento tramite il reportage video firmato Forbes Italia e condotto da Antonio Ravenna.