Alcuni tra i miliardari più influenti al mondo, con un patrimonio complessivo di 1.200 miliardi di dollari, tra cui quattro dei cinque uomini più ricchi del pianeta, hanno preso parte all’insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Molti di loro erano presenti per rafforzare i rapporti con il nuovo capo di Stato, noto per le sue politiche favorevoli al business.
Donald Trump stesso vanta un patrimonio stimato di 6,7 miliardi di dollari, derivato dalla sua partecipazione nella società madre di Truth Social, da investimenti immobiliari e da altre attività economiche.
Decine di altri miliardari hanno sostenuto Trump nella sua strada verso un secondo mandato, ma non sono stati confermati tra i partecipanti. Tra questi, Robert “Woody” Johnson (3,3 miliardi di dollari), Elizabeth e Richard Uihlein (ciascuno con un patrimonio di 5,9 miliardi), Roger Penske (6,5 miliardi) e Timothy Mellon (la cui famiglia è stimata a 14,1 miliardi di dollari).
Alcuni lo hanno sostenuto, mentre altri si sono tenuti fuori dalla campagna elettorale o addirittura erano oppositori di Trump prima di cercare di migliorare i rapporti con lui. Meta, di Zuckerberg, in passato aveva vietato a Trump l’accesso a Instagram e Facebook, e Trump aveva persino minacciato di mandare Zuckerberg in prigione. Tuttavia, dopo i risultati elettorali, Zuckerberg si è adeguato, donando un milione di dollari al fondo inaugurale, incontrando Trump a Mar-A-Lago, apportando modifiche al sistema di verifica dei contenuti delle sue piattaforme e inserendo l’amico di Trump, Dana White, nel consiglio di amministrazione di Meta.
Anche Bezos ha un “passato burrascoso” con Trump: nel 2019, Amazon attribuì all'”antipatia personale” di Trump nei confronti di Bezos la perdita di un contratto di cloud computing miliardario con il Pentagono. Trump, inoltre, è stato spesso critico nei confronti del Washington Post, di proprietà di Bezos. Sebbene Bezos non abbia sostenuto ufficialmente Trump lo scorso anno, ha elogiato il presidente per aver “dimostrato straordinaria grazia e coraggio sotto il fuoco letterale” in seguito a un attentato, e ha donato un milione di dollari al fondo inaugurale.
Altri, invece, hanno sostenuto Trump fin dall’inizio. Musk è tra i maggiori donatori di Trump, insieme a Miriam Adelson, vedova del miliardario Sheldon Adelson, ex ceo di Las Vegas Sands, che ha donato 100 milioni di dollari al super PAC pro-Trump Preserve America durante le elezioni. Tilman Fertitta, proprietario degli Houston Rockets e del gruppo di ristoranti Landry’s, è stato nominato ambasciatore degli Stati Uniti in Italia dopo aver ospitato una raccolta fondi per Trump lo scorso anno. Anche Todd Ricketts, comproprietario dei Chicago Cubs, ha fatto raccogliere diversi milioni i politici repubblicani. Sebbene inizialmente avesse sostenuto campagne contro Trump durante la sua prima corsa alla presidenza, alla fine ha guidato la raccolta fondi pro-Trump nel 2020 e nel 2024.
Altri leader aziendali avevano pianificato di partecipare all’inaugurazione, tra cui Albert Bourla, ceo di Pfizer, e Doug McMillon, ceo di Walmart, secondo il Wall Street Journal. Shou Zi Chew, ceo di TikTok, era presente dopo che la piattaforma si era temporaneamente disattivata domenica a causa dell’entrata in vigore di un divieto nazionale, poi sospeso quando Trump ha promesso di ritardare il provvedimento una volta in carica.
Altri sostenitori hanno organizzato eventi a Washington durante il weekend inaugurale, come il “Crypto Ball inaugurale” con Snoop Dogg e una festa organizzata da Uber e dal suo ceo, Dara Khosrowshahi. Martedì, James Quincey, ceo di Coca-Cola Company, ha consegnato a Trump la “prima bottiglia commemorativa per l’insediamento di Diet Coke”. Microsoft, Ford, Google e la startup di ricerca AI Perplexity hanno donato un milione di dollari ciascuna al fondo inaugurale. Ripple, una società di criptovalute, ha donato 5 milioni di dollari in criptovaluta al comitato inaugurale. Secondo il WSJ, tra gli altri importanti donatori ci sono Goldman Sachs, Intuit, Toyota, l’associazione delle aziende farmaceutiche, General Motors, Bank of America, AT&T e Stanley Black & Decker.
Oltre 170 milioni di dollari. È questa la somma che il fondo inaugurale di Trump avrebbe raccolto, quasi tre volte i 62 milioni raccolti dal presidente Joe Biden quattro anni fa e ben oltre il precedente record di 107 milioni, stabilito durante l’insediamento di Trump nel 2016. Si dice che i donatori che hanno contribuito con almeno un milione di dollari, o raccolto due milioni da altri, abbiano ricevuto sei biglietti per una serie di eventi nei giorni precedenti l’inaugurazione, inclusa una “cena a lume di candela” con Trump e Melania e un ballo in abito da sera.
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