Slack ha finalmente deciso. La quotazione in Borsa sarà il prossimo passo
Slack ha presentato la documentazione per la quotazione alla Sec. Altri grandi unicorni potrebbe seguirla nei prossimi mesi.
Scritto da:
Daniel Settembre
La sede di Slack a San Francisco, Usa. (Shutterstock.com)
Lunedì Slackha presentato la documentazione per la quotazione alla Securities and Exchange Commission, la Consob americana. L’azienda, fondata nel 2013 da Stewart Butterfield e Cal Henderson e famosa per il suo software di collaborazione e chat aziendale, ha raggiunto recentemente una valutazione di $ 7 miliardi.
Tra gli investitori può contare su venture capital di comprovato valore come Kleiner Perkins, Google GV, SoftBank, Accel Partners e Andreessen Horowitz. Secondo Crunchbase ad oggi la società, che conta 10 milioni di utenti attivi ogni giorno ed è al secondo posto nella classifica Cloud 100 del 2018 di Forbes , ha raccolto $ 1,2 miliardi di capitale.
Ci saranno ora da capire le tempistiche, visto che la Sec è rimasta chiusa per gran parte del mese di gennaio a causa del discusso shutdown negli Stati Uniti – il blocco delle attività amministrative. Molte delle società che hanno presentato la documentazione necessaria per la quotazione non hanno infatti ancora ricevuto feedback o hanno subito ritardi nel loro processo di ipo.
Il co-fondatore di Slack, Cal Henderson (Noam Galai/Getty Images for TechCrunch)
In ogni caso Slack potrebbe anticipare la stagione delle quotazioni dei cosiddetti Decacorn, startup valutate sopra i $ 10 miliardi. Nel 2018 le new entry sui listini americani sono state 231 – ben 55 di queste erano aziende del comparto tecnologico – con più di $ 60 miliardi raccolti. Ma la cifra potrebbe essere facilmente superata nel 2019 visto che per quest’anno è infatti previsto il debutto record di Uber, il servizio di trasporto taxi su app, che potrebbe raggiungere una valutazione di $ 120 miliardi. Un’ipo che si classificherebbe come una delle cinque più grandi di sempre. Le tempistiche però non sono ancora state precisate.
La strada per la quotazione, invece, è già stata imboccata da Lyft. La società californiana di trasporti statunitense, poco conosciuta in Italia, ha presentato la documentazione alla Sec a dicembre scorso e, secondo Bloomberg, la valutazione potrebbe assestarsi tra i $ 18 e i 30 miliardi. Lyft starebbe già collaborando con JPMorgan, Credit Suisse e Jefferies Financial Group per il debutto in Borsa che dovrebbe avvenire tra marzo e aprile.
Sotto i riflettori anche Airbnb. La società fondata da Brian Chesky, Nathan Blecharczyk e Joe Gebbia ha raggiunto una valutazione di $ 31 miliardi, a fronte di finanziamenti finora raccolti di $ 4,4 miliardi, l’ultimo dei quali a maggio del 2017. Ma nel frattempo la valutazione sarebbe cresciuta fino a $ 38 miliardi.
Sebbene non attiri su di sé la stessa attenzione mediatica di Airbnb e Uber, anche Pinterest potrebbe quotarsi nel corso del 2019. Il social network basato sulla condivisione di fotografie, ha una valutazione di $ 12,35 miliardi e l’ipo potrebbe concretizzarsi nella seconda metà del 2019. Infine, anche Palantir potrebbe far parte del club. La software company californiana sarebbe valutata intorno ai $ 41 miliardi.