Tra il 2023 e il 2024 la controllata di Fenice ha registrato ricavi per 644mila euro, a fronte di costi vicini ai 2 milioni.
La Fenice Retail di Chiara Ferragni, la controllata della società Fenice dell’imprenditrice e influencer, è finita in liquidazione dopo avere perso più di 1,2 milioni di euro tra il 2023 e il 2024.
A rivelare la notizia è stata l’agenzia Radiocor, secondo cui i ricavi complessivi sarebbero stati di 644mila euro, a fronte di costi vicini ai due milioni. Le perdite sarebbero state di 530mila euro nel 2023 e di 684mila euro nel 2024, anno in cui ha scontato gli effetti del Pandoro Gate scoppiato nel dicembre precedente. La Fenice Retail è stata messa in liquidazione in concomitanza con la chiusura del negozio di via del Babuino a Roma, che è seguita a quella di Milano dello scorso anno.
Lo scontro su Fenice Retail
Fenice Retail, controllata al 100% da Fenice, è stata al centro dello scontro tra i vertici di Fenice durante l’assemblea di marzo. Nell’occasione, come ha spiegato il Sole 24 Ore, il legale del socio di minoranza Pasquale Morgese contestò “la carenza di documenti messi a disposizione dei soci e, in particolare, l’assenza del bilancio della partecipata Fenice Retail”.
Un rappresentante di Morgese disse anche che, sebbene nei bilanci della capogruppo fossero registrati 1,6 milioni di euro di costi e svalutazioni riferiti alla Retail, “in assenza di una previsione di chiusura di quest’ultima, i soci non hanno elementi sufficienti per capire se questo importo sia ragionevole, eccessivo o carente”. L’amministratore unico, Claudio Calabi, rispose che si cercava “la soluzione migliore per traghettare Fenice Retail verso una liquidazione in bonis”.
La ricapitalizzazione
Le perdite di Fenice Retail sono comunque già coperte dalla ricapitalizzazione da 6,4 milioni della capogruppo, sottoscritta dalla stessa Ferragni, che ha così portato la sua quota al 99,8%.
Nel 2023 e nei primi 11 mesi del 24 Fenice ha perso circa 10,2 milioni di euro