Un’app che consente di attivare richieste di soccorso alle persone di fiducia trasformando la sicurezza in un’azione di gruppo. Si chiama Recall ed è stata premiata come “Best Innovation Startup” ai Rocket Awards e permette di attivare richieste di soccorso ai propri amici e conoscenti in modo semplice e veloce, valorizzando così un tessuto di legami e di fiducia che trasforma la richiesta d’aiuto in un gesto di condiviso.
L’app è riconosciuta dall’ Unione Nazionale Vittime (Unavi), l’associazione dedicata al sostegno delle persone e delle famiglie colpite da violenze, crimini o ingiustizie, come valido alleato per la sicurezza e la protezione di chi si trova in pericolo o in difficoltà.
“Ciò che ci ha spinto a supportare Recall – afferma Paola Radaelli, presidente di Unione Nazionale Vittime – è la sua capacità di trasformare la tecnologia in uno strumento di cura condivisa, permettendo di attivare una rete di affetti e persone di fiducia proprio nel momento del bisogno. Come Unavi, essendo quotidianamente impegnati a sostenere chi ha vissuto sulla propria pelle traumi e ingiustizie, sappiamo che poter contare su un sistema che permette di chiedere aiuto in modo semplice e veloce può fare una reale differenza, soprattutto in un contesto dove purtroppo i dati sulla violenza e sulle aggressioni rimangono allarmanti”.
In Italia, il 31,5% delle donne tra i 16 e 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Tra il 2022 e il 2023 si sono verificate 2,322 milioni di molestie sul lavoro ed è cresciuto anche il numero degli omicidi, soprattutto tra gli uomini (+10,7%). Senza contare i casi non segnalati, questi dati indicano che quotidianamente un numero significativo di persone si trova in situazioni di pericolo e, soprattutto, con la mancanza del supporto di strumenti tempestivi per richiedere aiuto.
In un’epoca in cui la sicurezza personale è una priorità, Recall introduce un concetto rivoluzionario: la forza di una community protettiva. Una volta registrati sull’app è possibile selezionare fino a cinque Recaller – amici, familiari, colleghi – che diventano la propria rete di supporto attiva, una sorta di “angeli custodi digitali” che possono essere modificati nel corso del tempo e a seconda delle necessità. Non semplici contatti in rubrica, ma persone di fiducia selezionate per intervenire in situazioni di pericolo o di disagio. Una community che rappresenta un nuovo modo di vivere la sicurezza: condivisa, empatica e sempre connessa.
Le funzionalità principali di Recall si chiamano “stammi vicino” e “aiutami”. La prima, consente di condividere in tempo reale – attraverso una mappa 3D interattiva – la propria posizione con i Recaller, ad esempio quando ci si trova in un luogo poco sicuro o in una situazione che non fa sentire tranquilli.
Con un ulteriore tap, oppure tramite un movimento brusco del dispositivo, si attiva la modalità “aiutami”, pensata per situazioni di pericolo conclamato. In questa fase entra in azione un allarme sonoro che allerta immediatamente i Recaller anche se i loro telefoni sono in modalità silenziosa. Contestualmente, l’app condivide una serie di informazioni cruciali: la posizione esatta, lo stato della batteria e registrazioni audio in tempo reale, criptate e salvate in cloud.
Questi dati, archiviati in modo sicuro, possono essere utilizzati come prova in eventuali contesti giudiziari, trasformando così lo smartphone in una vera e propria “scatola nera” digitale. Le due funzionalità possono essere attivate e utilizzate anche singolarmente, in base al livello di rischio percepito, offrendo così un supporto su misura per ogni situazione.
Recall nasce nel 2025 da un’idea di Marcello Di Donato, co-founder e ceo della startup, dopo aver vissuto in prima persona un episodio di violenza che l’ha fortemente segnato. A questa nobile causa si sono unite con entusiasmo altre cinque figure chiave, che hanno intravisto sin da subito il potenziale trasformativo e la profonda vocazione sociale del progetto: Monica Magnoni, Mara A. Cappelletti, Giorgio Urlo, Matteo Giovene e Alessandro Montagnoli.
“La sicurezza di ognuno di noi – spiega Marcello Di Donato, co-founder e ceo – non dipende solo dalla tecnologia, grazie a cui tutto ciò non sarebbe possibile, ma anche e soprattutto dalle persone che ci conoscono e si prendono cura di noi. Quando Recall viene attivata, non si sta solo premendo un pulsante: si sta affidando il proprio benessere a chi ci conosce davvero, si costruisce un gesto d’amore. Questa è la differenza fondamentale: la protezione diventa relazione, non isolamento. Da qui il nostro payoff: la sicurezza che nasce dai tuoi legami”.
Nei prossimi mesi verranno introdotte nuove funzionalità alcune delle quali pensate anche per il mondo dello sport e per chi è spesso in movimento. “La nostra mission – afferma Giorgio Urlo, co-founder e presidente – è far sentire le persone più sicure, sempre, e trasformare la percezione della sicurezza personale rendendola un elemento naturale di cura, forza e appartenenza. Con Recall vogliamo garantire a chiunque la possibilità di chiedere aiuto in modo immediato, con un semplice gesto, per qualsiasi tipologia di situazione: stalking, violenza domestica, aggressioni, rapine, bullismo”.
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